ATS: Se è così, come possiamo diventare uomini liberi?
HH: Non sarai mai ‘libero’, durante il tempo in cui resterai incarnato su questo pianeta. La natura stessa del vostro essere ‘qui’, ne è la dimostrazione più evidente. Esiste un motivo per il quale vi trovate qui, e ‘qui’ molto probabilmente non coincide con ciò che immaginate sia ‘qui’. Come si diventa liberi? Elaborando dove sei e comprendendo il motivo per cui vi sei. Dovrete essere veloci nel farlo, in quanto non resta molto tempo prima del prossimo raccolto. Chi non ce la farà dovrà ripetere il ciclo.
ATS: Esiste la Fine dei Giorni come descritta nel libro della
Apocalisse?
HH: Sì. Non fu descritta solo nella Apocalisse, ma anche in profezie appartenenti a quasi tutte le religioni, filosofie spirituali, misteri e tradizioni nel corso della storia. E adesso è a portata di mano. Ad ogni modo, utilizzando il vostro esempio:
“Allora io vidi una nube bianca, e sulla nube era seduto Uno come il Figlio dell’uomo, con sul capo una corona d’oro ed in mano una falce affilata. 15 E un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: “Estrai la tua falce e mieti, perché è giunto il momento per te di raccogliere, per il raccolto la terra è matura.” 16 Ed egli che era seduto sulla nuvola stoccò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.” [Ap 14, 14-16]
In effetti la ‘terra’ è matura per il raccolto. La domanda è: chi sarà pronto? E il raccolto sarà positivo, o negativo?
Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine
[Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi]
Due domande, con relative risposte, che portano subito il nostro discorso ad oggi, al presente e a quello che stiamo vivendo nel mondo, per poi concludere questo inizio con la parte finale della Profezia di Malachia, che pone questa frase dopo il motto: In persecutione extrema S.R.E. sedebit. ("Regnerà durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa" - O un'altra traduzione: "La Santa Romana Chiesa sarà in una persecuzione finale").
Cosa hanno in comune i tre punti sopra? Parlano dei CICLI che portano alla SPECIAZIONE!
Cos'è la speciazione? La speciazione è un processo evolutivo grazie al quale si formano nuove specie da quelle preesistenti. Quindi, per estensione, alla formazione di una nuova razza umana. Infatti, se rileggete bene i tre passi di apertura, hanno tutti un taglio da fine dei tempi.
Tuttavia, va specificato che non si tratta di una fine definitiva. Infatti è chiaro che tutto dipende da come si affronterà l'ultima parte del ciclo. Come ci ha fatto capire la Nostra Regina Immortalis Lilith o ci si trova a ripete tutto, oppure si è riusciti ad evolvere verso qualcosa di Nuovo.
Questo processo di "coltivazione" / "mietitura" è accaduto più volte nella storia e la nostra amica di Viaggo Helena P. Blavatsky ci ricorda che sulla terra sono già comparse cinque razze, quindi cinque speciazioni, per cui quattro raccolti che hanno portato qualcuno verso la nuova specie, altri a riviere altrove il ciclo pregresso. Le razze indicate da Helena sono:
- Prima razza radice: Polare o Eterica;
- Seconda razza radice: Iperborea;
- Terza razza radice: Lemuriana;
- Quarta razza radice: Atlantidea;
- Quinta razza radice: Ariana;
oltre a queste cinque razze, di cui l'ultima sarebbe la nostra, adesso vediamo il perché, Madame Blavatsky ci dice che dovranno venire altre due razze future, quindi si sa che la speciazione deve avvenire ancora.
Ma come poteva sapere Helena, nel suo libro La Dottrina Segreta, scritto nel 1888, che la specie si deve evolvere ancora per due volte (poi perché per altre 2 volte e non per altre 3, o 4, o 5)? La risposta è semplice: furono i cosiddetti "Maestri Ascesi" (come li definì lei) a informarla.
Questi personaggi, che - se fate una veloce ricerca in Google - potete trovare in posa dietro alla Helena in una - presunta - foto d'epoca, dicono di non appartenere alla razza umana, quantomeno a quella Ariana attuale, ma ad una differente. Pertanto si definiscono Alieni. Il fatto che le razze siano sette, a nostro modesto avviso, è da ricercarsi nel tentativo ci far corrispondere la speciazione ai chakra, che sono 7 (considerando anche che tale info venne data a Helena mentre si trovava in Tibet).
Tale informazione, comunque, è la stessa data dal personaggio anonimo che ha risposto alle due domande poste a inizio di questa nostra riflessione e che qui riportiamo in una sua ulteriore risposta:
ATS: Da quante generazioni si estende la vostra linea di sangue o – più precisamente – chi considerate il vostro primo antenato in una posizione di potere?
HH: Il nostro lignaggio può essere fatto risalire al di là della antichità. Fin dai primi tempi della vostra ‘linea storica’ ed oltre, la nostra famiglia ha diretto il ‘gioco’ da dietro le quinte, in un modo o nell’altro. Prima della ascesa e caduta di Atlantide (la quale è realmente esistita). Siamo ‘nati per comandare.’ Fa parte del progetto per il paradigma corrente.
Se ci rifacciamo, a questo punto, a Max Heindel, esoterista e astrologo Danese, parlare di razze prima del periodo lemuriano non è corretto. Quindi, prima del regno di Lemuria, non vi erano razze come le conosciamo noi, ma gruppi di anime abitanti il Regno (la Terra) con caratteristiche specifiche, diverse da ciò che conosciamo oggi. Non a caso la Terra, o Malkuth, è un luogo dove lo spirito, sotto forma di Monade, discende per fare esperienza. Queste monadi man mano che si spostano verso la materia più densa, si rivestono di veicoli che gli permettono di agire sui vari piani che incontrano. Nella loro discesa, le monadi, s’incarnano suddivise in gruppi di anime, che la speciazione sembra affinare nell'evoluzione coscienziale.
Non sappiamo molto di questi Maestri Ascesi, Alieni, o come li volete definire. Ciò che è possibile dire è che appartengono a un lignaggio discendente da incarnazioni molto antiche, che con molta probabilità hanno voluto, come è possibile leggere nella risposta precedente, mantenere una discendenza "pura", senza partecipare alla speciazione coscienziale. Ciò li ha portati a non voler mischiare le loro linee di sangue con le nuove specie, così da non perdere le qualità animiche primordiali della propria razza, mantenendo così un ruolo di conduttori del gioco.
Ciò spiega perché Madame Blavatsky, incontrando una delegazione di questi "personaggi", ha avuto accesso ad una serie di informazioni che fino a quel momento erano state appannaggio solo di alcune scuole iniziatiche tibetane.
Questa lunga premessa per cercare di inquadrare la situazione attorno alla speciazione; offrendo all'ascoltatore (e al futuro lettore) un quadro di ciò che la tradizione iniziatica ci insegna: la speciazione della razza terrestre è un fattore che si ripete, quindi è ciclico evolutivo, come una spirale che discende e poi ascende.
Arrivando a noi e al fatto che siamo entrati nell'era del Sesto Sole, così come ci ha ricordato la Nostra Regina Immortalis Lilith, è giunto il momento che avvenga quell'evoluzione necessaria alla specie per adattarsi a ciò che accadrà con il Nuovo Sole. Nessuno vorrebbe cambiare lo status quo, questo è un sentimento che l'Adam ha interiorizzato durante la reggenza del Quinto Sole e l'evoluzione della Razza Ariana, ma nulla in Natura è fermo. Nulla in Natura è immutabile. Come diceva Eraclito: Pánta Rheî; tutto diviene!
Per spiegare questo basta prendere in esame il calendario tolteco, che più di ogni altro ci parla dei precedenti soli, o cicli, così da vederne l'evoluzione dell'emanazione:
- Il Primo Sole: Ocelotonatiuh, il "Sole del Giaguaro". Logos degli antichi: "Tutto era buio e non c'era movimento. Esisteva gli Hueyac tlacah, i giganti, e le fiere divoravano gli uomini. Così terminò questo Sole";
- Il Secondo Sole: Ehecatonatiuh, il "Sole del Vento". Logo degli antichi: "Ad Ehecatonatiuh, nahui ehecatl ("i quattro venti") diedero direzione e significato. In questo Sole, il vento si portò via tutto e gli uomini si trasformarono in ozomahtli, scimmie";
- Il Terzo Sole: Quiahtonatiuh, il "Sole della pioggia di Fuoco". Logos degli antichi: "In questo Sole piovve fuoco e gli uomini si trasformarono in tacchini e poi in cenere";
- Il Quarto Sole: Atonatiuh, il "Sole dell'Acqua". Logos degli antichi: "Le persone non erano oneste e l'Acqua si portò via tutto";
- Il Quinto Sole: Ollintonatiuh, il "Sole del Movimento". Logos degli antichi: Sorse tanto tempo fa. Quando giungerà alla fine, tremerà la terra e vi sarà sofferenza e fame. Tutti moriranno";
- Il Sesto Sole: Iztactonatiuh, il "Sole Bianco". Logos degli antichi: qui non c'è;
Ma i maestri Toltechi dicono che ogni Sole conserva l'influenza del suo numero e si ripresenta ciclicamente: il calendario ne descrive cinque, poi si ricomincia da uno. Il Sesto, quindi, assomiglierà al Primo, ma con le caratteristiche individuali del suo numero, il 6. Così il Settimo assomiglierà al Secondo, l'Ottavo al Terzo e così via, mostrandoci fino a dove potranno arrivare la coscienza e la spirtitualità umane. Il numero 6 ci rimanda al potere dell'energia unificata, e occorre studiare questo numero per capire come sarà questo Sole, e anche tener presente il suo nome, di cui parleremo in seguito.
Il numero 6 ci dice che questo Sole favorisce la decisione individuale di far risalire coatzin, la “venerabile energia sessuale” simboleggiata da un serpente, attraverso i totonalcayo, le 7 porte del chicomoztoc, “la grotta del potere”; queste “porte” sono punti energetici ubicati nel corpo, e precisamente nel coccige, nella zona genitale, nell’ombelico, nel petto, nella gola, nella fronte e in corrispondenza della fontanella (vedere i 7 chakra).
Lungo la risalita, il serpente attiva il nostro chicomoztoc (ripetiamolo: “la grotta del potere”; secondo la tradizione orale, a livello individuale la “grotta” è la nostra dimensione interiore, dove l’ombra mette radici. Le porte attraverso le quali è possibile risalire verso la luce sono i sette punti energetici detti totonalcayo) personale e attraversiamo la soglia dell’ignoto; il serpente uscirà da un orecchio e si trasformerà in uccello: uno splendido quetzal (è un uccello sacro, ma il termine deriva anche dal verbo quetza, “elevarsi”; un livello di conoscenza al quale si giunge individualmente grazie a un addestramento personale; il Tezcatlipoca bianco), o un’aquila il cui volo sarà un volo spirituale. Molto probabilmente avrete qui notato la via tantrica. Come si ripete spesso: cambia la geografia dei luoghi delle tradizioni, non i concetti!
Ciò significa che in questo Sole si manifesteranno esseri potentissimi nel maneggiare l’energia, come non se ne sono mai visti prima: è questo che i nostri antenati chiamavano “il ritorno dei Quequetzalcóah”, con la speranza che in molti sopravvivano alla giustizia solare del Tezcatlipoca tonatiuh (“il Sole della distruzione”, uno degli epiteti del Tezcatlipoca nero - vedere la lectio: "La Seconda Morte) e riescano a “fiorire”. Questa è la descrizione della SPECIAZIONE!
Anche se il Sesto Sole ha delle caratteristiche analoghe a quelle del Primo, occorre definirle meglio: per esempio, se il Quinto Sole è stato un Sole del tonal, la cui luminosità ha collettivamente spinto l’umanità a cercare al di fuori di se stessa, nelle relazioni e nelle conquiste, tutto ciò che è visibile nell’illusione del giorno, proiettando dunque la propria esistenza soprattutto all’esterno di sé, un Sole governato dall’oscurità significa che in esso regnano la notte e le sue forze, il mondo dei sogni (il “non-conosciuto”), e che lo sguardo degli uomini si volgerà all’interno. Il Sesto Sole è un Sole del nahual: il giaguaro, che governa i mondi di sotto, costringerà la gente a conoscere il chicnahumictlan, i propri inframondi, e a risolvere le istanze inconsce che l’umanità ha continuato a rimandare per migliaia di anni.
Tutti i Soli, che siano Soli di luce o di oscurità, sono duali. Tuttavia, nei Soli di oscurità il controllo del sogno non è riservato a pochi ma viene conseguito da molti, con il pericolo che queste persone usino il loro addestramento per tenere sotto controllo gli altri di giorno, avendoli soggiogati nel sonno.
Il nome di questo Sole, Iztactonatiuh, il “Sole bianco”, allude al settimo cielo, quello dello spirito della luna, che ne precede la manifestazione fisica, o del sogno (che come già si è detto fa riferimento alla coscienza lunare), e al Temictli, il mondo dei sogni. Ciò ci fa capire che solo chi saprà usare la legge d'Attrazione correttamente, non in modo falso o fingendo con la tecnologia, potrà accedere all'evoluzione.
A questo punto e d'uopo mettere in correlazione quanto detto dalla tradizione tolteca, con quanto affermato nel libro "La Dottrina Segreta" di Madame Blavatsky. Se mettete in riferimento il ciclo dei cinque soli descritti con le cinque razze indicate da Helena, troverete una certa correlazione. Guada caso l'ultimo sole è collegato all'acqua, che ricorda molto Atlantide, ed è stata proprio l'acqua a spazzare via tutto, che ricorda molto il diluvio universale. Da qui il fatto che noi, ora, siamo la specie Ariana, quella collegata al Sole del Movimento. Lo si può capire anche pensando a come viviamo, sempre in movimento.
Inoltre, sempre la tradizione tolteca, se messa in relazione con quanto detto dalla nostra Regina Immortalis Lilith, ci insegna il valore dei cicli. La nostra Regina ci ha parlato del ciclo di 5.200 anni che chiude il Quinto Sole. Se prendiamo questo valore e lo moltiplichiamo per 5, otterremmo 26.000 anni, cioè l'Anno Platonico, o Grande Anno, o Anno Perfetto, o più comunemente conosciuto come Precessione degli Equinozi, cioè un movimento della Terra che fa cambiare in modo lento, ma continuo, l'orientamento del suo asse di rotazione rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse.
Ovviamente i cicli non risultano uguali per ogni tradizione, ciò a causa delle differenti rilevazioni astrologiche effettuate dalle stesse nel corso delle rispettive storie. Comunque vada, anno più, anno meno (decine di anni più, decine di anni meno), il risultato è lo stesso. Sempre circa 26.000 anni sono previsti per un Anno Astrologico.
René Guénon (scrittore, filosofo, esoterista, intellettuale francese) fa notare che il numero 5, essendo quello dei bhutas, o elementi del mondo sensibile, deve avere necessariamente una speciale importanza dal punto di vista cosmologico, il che tende a confermare la fondatezza di una tale valutazione; si potrebbe anzi ravvisare una certa correlazione tra i cinque bhutas e i cinque grandi anni successivi di cui si tratta, tanto più che nelle antiche tradizioni dell’America centrale, come abbiamo visto sopra, si trova una evidente connessione fra gli elementi e particolari periodi ciclici.
Se analizziamo questi concetti di René e li confrontiamo con le descrizioni fatte, in questa lectio, a riguardo dei Cinque Soli, si può notare come ad essi siano realmente collegati ai cinque elementi: spirito, fuoco, aria, acqua, terra; così come lo sono anche le cinque razze proposte da Helena.
Se si parte dall'Anno Solare di 26.000 anni e lo si divide per 5, si ottengono periodi di 5.200 anni, esattamente la durata indicataci dalla nostra Regina nell'ultimo Barlume di Consapevolezza. A sua volta, se si divide 5.200 anni per 5, si ottiene un sotto periodo di 1.040 anni. Se a sua volta si divide questo sotto periodo per 5, si ottiene un ulteriore sotto periodi di 208 anni. Infine, dividendo quest'ultimo sotto periodo per 4 (i quattro movimenti inferiori: stagioni, alba, giorno, tramonto, sera, ecc.), si ottiene un mini periodo di 52 anni, che è il tempo necessario alle Pleiadi per fare ritorno alla stessa posizione, correlata alle altre stelle (Orione, soprattutto), osservata dalla terra. Ciò significa che ogni 52 c'è una sbocciatura interiore e ogni 5.600 anni un Sole Nuovo.
Anche se tutti hanno identificato con il 21 Dicembre 2012 la fine di questi 5.200 anni, recenti studi confermano quanto ci ha detto la nostra Regina, il tutto si è concluso con l'eclissi del 4 Dicembre 2021, per arrivare alla piena iniziazione del nuovo ciclo con la Luna Piena del Solstizio d'Inverno 2021, cioè nella notte tra il 20 e il 21 Dicembre 2021, momento in cui i cicli di Luna e Sole hanno coinciso.
Tutto questo dovrebbe faci capire dapprima che la prima risposta, proposta a inizio lectio, ha una profonda verità: siamo schiavi dei cicli universali e poco ci possiamo fare, se non impararli e utilizzarli a nostro vantaggio; che significa diventare consapevoli di ciò che siamo in relazione al Macrocosmo e capire il nostro posto in Esso, così da sbocciare al meglio ed evolvere.
Che la seconda risposta parla di ciò che sta accadendo ora, così come la profezia di Malachia: siamo alla fine di un Anno Solare completo di 26.000 anni e ciò porta, come abbiamo potuto intuire, ad una speciazione!
Perché porta a ciò? Oltra a essere predetto da Logos dei Toltechi in merito al Quinto Sole: tutti morranno (e se guardiamo la realtà, forse non avevano sbagliato del tutto!); è evidente che come non sappiamo nulla dei cicli prima dei Cinque Soli, è molto probabile che a ogni cambio di Anno Solare completo, qualcosa si resetti ancora più profondamente rispetto ai sotto cicili solari. Banalmente, si sa che - proprio a causa della precessione degli equinozi - tra circa 13.000 anni (quindi a metà del ciclo dell'Anno Solare) la Nuova Stella Polare sarà Vega e non più Polaris, l'attuale, per cui gli influssi cosmici saranno completamente diversi. Per poi ritornare a essere Solaris.
Come avrete notato, questa non è la solita lectio che tratta gli aspetti più reconditi dei tasti sacri o della simbologia occulta degli oggetti. Ma ha lo scopo di portare alla vostra attenzione il fatto che a prescindere da ciò che facciamo, l'Universo è presente e esso, con le sue energie, ha un influsso sulle nostre vite a tal punto da renderle blindate. Ai cicli non possiamo sfuggire, nessuno lo può fare.
Certo, nel mezzo di un ciclo, specie uno medio-lungo, tipo 1080 anni (cioè un quinto del ciclo di un Sole) le cose sembrano stabili, pensate al discorso di Roma, fondata nel 753 ac e caduta nel 410 dc (1.163 anni). Se si considera che nulla ha inizio e fine in un istante, ma ci sono i periodi di sovrapposizione, gli 80 di differenza tra gli anni di un quinto del ciclo Solare e la vita di Roma, come capitale dell'Impero, li si può vedere come l'alba e il tramonto, un lasso di tempo transitorio dal prima al dopo. Nel mezzo di questi 1080 anni nessuno ebbe a mettere in discussione lo status quo di Roma. Ma se si prende Agostino Ippona, che visse il sacco di Roma, quindi la fase terminale dei 1.080 anni del periodo, ebbe a dire che si era alla fine dei tempi!
In un certo senso ebbe raggione: si trovava alla fine di un sotto ciclo. Per lui non poteva esistere nulla al di fuori di Roma e il transito da un periodo all'altro lo visse come la fine del mondo. Infatti, ciò che venne dopo, fu un periodo completamente diverso, considerato oscuro e che durò per altri 1.080 anni (dalla caduta di Roma alla scoperta America data 1.492).
A questo punto se si analizza la storia, si possono notare altri cicli:
- Un ciclo di 432 (dal 1492 al 1924 circa) detto delle rivoluzioni, dove abbiamo l'esplorazione dei mari, il rinascimento, le varie correnti di pensiero (barocco, illuminismo, romanticismo, positivismo, ecc.), la rivoluzione francese, la rivoluzione industriale, fino alla Grande Crisi del '29, dove ci fu una catastrofe finanziaria/economica peggio della Prima Guerra Mondiale.
- Un ulteriore ciclo di 104 anno (dal 1924 ad oggi) in cui si sviluppa il materialismo più assoluto, fino ad arrivare al progetto del Grande Reset che avrebbe dovuto andare in scena nel 2030 con il transumanesimo (il cui scopo è evitare il cambio di sole, portando il più possibile in una sistema basato sul 2D, che dia la sensazione del 5D, vendesi Meta Verso).
Un appunto.: 2D sta per due dimensioni, la realtà virtuale, leggasi anche Meta Verso e graffene; il 5D sta per quinta dimensione e collegato alla capacità di governare i sogni, come detto dai Saggi Toltechi.
Come ci ricordano i Saggi Toltechi, al finire di un ciclo, il tempo si velocizza fino quasi a fermarsi nell'istante del cambio. Se osserviamo la successione di eventi, si è passato da due periodi 1.080 anni, a due periodi di 216 anni, fino a due periodo brevi di 52 anni. Questo è un altro fattore che ci indica che siamo prossimi alla conclusione del ciclo maggiore di 5.200 anni e del ciclo Solare di 26.000 anni, così come dissero anche i Maya.
Per chi vive gli estremi di un ciclo, le cose succedono in modo più rapido e hanno una maggiore percezione del cambiamento, ma questo avviene sempre ed è inesorabile. Nel nostro caso, oltre a essere alla fine di un sotto ciclo, siamo alla fine della Vita di un Sole, e alla fine di un Anno Solare, per cui tutto sarà velocizzato, fino ad allineamento che farà da sparti acque. A quel punto ci sarà il raccolto, così come ci ha detto l'anonimo interlocutore di inizio lectio, che i Saggi Toltechi in merito al Quinto Sole e alla morte di tutti.
E' comprensibile lo spavento e lo sconcerto all'ascoltare (leggere) queste parole, la mente razionale teme questa verità, il punto è che proprio passando dalla morte che si ottiene una nuova esistenza speciata. Il famoso cammello per la cruna di un ago, ricordate?
Prendente Gesù di Nazareth, Mithra, Iside e Osiride, e altri miti in cui è raccontato il passaggio per l'atto estremo al fine di ottenere una qualità esistenziale nuova, che non ha nulla a che vedere con la precedente? Ecco, questa qualità sarà quella del vero co-creatore dell'Universo, per questo alcune entità hanno paura che ciò avvenga, che l'Uomo esegua la sua spedizione, e per questo stanno facendo di tutto per imprigionarci in un sistema basso sul 2D e che dia la sensazione del 5D.
Come ci hanno spiegato i Saggi Toltechi, il nuovo sole sarà il Sole Bianco, quindi anche il colore sarà diverso, non più Giallo, ma Bianco. Ciò ricorda molto la creazione della prima Luce indicata nella Genesi, capitolo 1 versetto 3:
Genesi 1:3
Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu.
Che si differenzia dalla creazione della seconda Luce, che avviene sempre nel capitolo 1 di Genesi, ma al versetto 14:
Genesi 1:14
Dio disse: "Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni [...]
Quindi Elohim (Dio) crea due luci. Per la tradizione cabalistica, la prima è bianca, mentre la seconda è la nostra stella, che fa luce gialla.
Mettendo assieme la Tradizione Tolteca e la Tradizione Cabalistica, possiamo notare che i cinque soli concludono il loro ciclo gettandosi verso un sole che ha la stessa qualità della prima luce creata, per cui ecco che il ciclo riparte. Questa è un'ulteriore prova che, come succede con i campi e il ciclo di coltivazione, siamo alla fine della "coltivazione", di quel ciclo di consapevolezza che le Anime qui incarnate dovevano fare per crescere e portare i propri talenti alla fonte (vedere lectio "La Seconda Morte).
Senza creare allarmismi in voi, mie carissime Soror e carissimi Frater, in questa fase è necessaria la scelta, se evolvere affrontando l'atto estremo in modo integro, sicuri che al di là di quel passaggio arduo ci sta la nuova specie, oppure ripiegare sulla vita di prima, con tutto quello che ne consegue: una involuzione.
La speciazione (vedere la lectio "La Porta dell'Inferno e la Speciazione) è questa: una nuova specie in una Nuova Luce, derivante dal superamento della paura della morte, oppure una sottospecie basata sulle vibrazioni basse della materie e della luce elettrica (che guarda caso si chiama luce anche lei...). Sta voi scegliere!
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