Bullet Time: il potere dell'Adam contro l'Adam

Analisi della goccia della Regina Immortalis Lilith di Maggio 2019 da parte di Frater SRH

È sempre utile, per un adepto/a e/o iniziato/a del nostro Ordine dedito alla Regina Immortalis Lilith, prendere in esame le sue gocce di consapevolezza.

Nello specifico caso, analizziamo la prima goccia mai pubblicata online dalla nostra Via. Si tratta di un barlume ottenuto nella Luna Nera del 08 maggio 2019, quindi quasi quattro anni. Il link al barlume è questo, da leggere assolutamente prima di proseguire con questa analisi.

Studiandolo attentamente, non si può non rimanere sorpresi di come questa goccia sia in anticipo sui tempi di alcune informazioni che, poi, il “sistema” ci ha fornito.

Infatti, circa due anni dopo questo barlume, esce nelle sale cinematografiche uno dei film la cui serie è considerata ai massimi livelli della predizione: Matrix 4! Siamo a gennaio 2021, in piena pandemia e utilizzo di strumenti di verifica (per non chiamarli di controllo) che tutti oggi conosciamo, e nelle sale esce uno tra i sequel più attesi e richiesti. Si faccia ben caso che un film di questa natura, tipo quanto sta succedendo oggi per Avatar 2, non si fa uscire in un periodo così strano, per non dire austero, come quello; a meno che il punto non sia il botteghino, ma qualcosa di molto più importante da divulgare: il messaggio!

Infatti, se uno/a ha l’ardire di andare oltre le immagini e le aspettative, fermandosi ad analizzare scena per scena, scoprirà che questo sequel, diretto da una delle due sorelle Wachowski e scritto dal noto occultista e fumettista Grant Morssion, ha tanto da dire … veramente tanto!

Nel nostro caso analizzeremo il monologo che l’Analista, il nuovo “capo programmatore” di Matrix, tiene al primo incontro con Neo, dopo che quest’ultimo è stato nuovamente liberato dalla Matrice. Si tratta di una scena a metà del film e qui visibile in lingua inglese. Non è un problema, sotto è riportato il monologo trascritto in italiano, così potete unire le immagini alle parole.

Discorso dell’Analista a Neo in Matrix 4:

Finalmente possiamo parlare da adulti! Detesto dire bugie… mi sfinisce! Tiff [Trinity] e io ti stavamo aspettando, tipo, da sempre! Déjà-vu, giusto? Oh… è inutile, non puoi battere il tempo! Si riavvolge più velocemente di un tuo battito di ciglia. Mi hai dato tu l’idea!
Permettimi di riassumere la cosa in una sola parola: “bullet time!” … Lo so… gronda ironia… usare il potere che ti ha definito per controllarti! [Risatina]
Ti ho tenuto costantemente d’occhio… eppure hai trovato una via di uscita… che furbetto a usare quel modale… sarò un ottimista, ma alla fine forse è stato meglio…
La skin non sta così male questa volta… lo so che per te non è facile sentirselo dire… dopo tutto quello che hai passato… tutte le pene… le sofferenze… solo per scoprire che il mondo non finisce con te!
Sorpresa…
Quando sei morto, io c’ero… e mi sono detto: “questa è l’anomalia delle anomalie! Quale straordinaria opportunità…”
Prima ho dovuto convincere i Sults a permettermi di ricostruirvi… perché anche lei? (si rivolge a Trinity) … Ci arrivo, tranquillo, può sentirmi…
Resuscitarvi entrambi è stato un costo incredibile… come ristrutturare una casa, ci è voluto il doppio e ho speso il doppio…
Pensavo che essere vivi vi avrebbe fatto felici… grosso errore… sai che disperazione e speranza hanno un codice quasi identico
Abbiamo lavorato per anni per attivare il tuo codice sorgente… stavamo quasi per rinunciare… quando ho capito… non si trattava solo di te… presi singolarmente non avete un particolare valore… come acidi e basici siete pericolosi se mescolati… in ogni simulazione di voi due assieme… accadono brutte sorprese!
Tuttavia, dopo che vi ho messi abbastanza vicini, però non troppo, ho scoperto una cosa davvero incredibile…
Allora, il mio predecessore amava la precisione (l’Architetto delle Matrix precedenti) … la sua Matrix era tutta piena di fatti, equazioni… lui odiava la mente umana… e non si è mai reso conto che non ve ne frega niente dei fatti, ma solo della finzione… il mondo di cui vi importa è solo quello qui dentro! (indica con l’indice il punto del terzo occhio sulla fronte di Neo) … e voi umani credete a qualunque stronzata!
Perché? Cosa dà alle vostre finzioni la patente di realtà? I sentimenti!
Consentimi…
Cosh qui è uno dei miei hendler… sono ovunque… sai che palle clonare agenti su una batteria umana? Molto più efficace saturare una popolazione… e poi la modalità sciame è esilarante…

Cosh viene controllato da Matrix, prende una pistola dal cassetto e spara verso Trinity che si trova ferma per tutto il discorso dell’Analista. Neo, pur essendo bloccata dal bullet time prodotto dall’Analista, cerca di correre verso Trinity per salvarla.

Uuuuhhhh… guarda… guarda…
Ti sei mai chiesto perché hai gli incubi? Perché il tuo cervello ti tortura? Siamo noi che massimizziamo il tuo output… funziona proprio così: “oh no… riesci a fermare il proiettile… se solo potessi muoverti più… più in fretta… [ridacchia]… è così con i sentimenti… sono più facili da controllare dei fatti…
Insomma, nella mia Matrix, peggio vi trattiamo, più vi manipoliamo e più energia voi producete… pazzesco!
Stabiliamo record di produttività ogni anno da quando ci sono io… e, oltretutto, zero resistenza… ognuno resta nella sua capsula… felice più di un maiale nella merda! La chiave di tutto? Tu (Neo) e lei (Trinity)… anelati in silenzio a ciò che non avete nel terrore di perdere ciò che avete! Per il 99,9% della tua razza questa è la definizione di realtà! Desiderio e paura, baby… Dà al popolo ciò che vuole, giusto?
Lei è l’unica casa che hai Thomas… Torna a casa prima che succeda l’irreparabile… [l’Analista toglie il proiettile dalla tempia di Trinity perché nel discorso sopra ormai era arrivato lì, tra i sudori di Neo]

Si leggano bene le parole in grassetto e ditemi se non possono essere sovrapposte a quanto aveva detto due anni prima la Signora Oscura!

Il punto è che queste stesse cose ce le raccontano da tempo anche le tradizioni esoteriche, specialmente la cabala e il talmud.

Qui di seguito riportiamo alcuni scritti che trattano di come la mente dell’uomo sia manipolata da entità che, come dice l’Analista, sono in grado di massimizzare l’output emotivo dell’uomo per trarne beneficio. Si tratta degli Sheydim (שדים), i demoni in ebraico!

Sheydim שדים - I demoni nell’ebraismo

Chagigah 16a:5-8
§ La Ghemara ritorna a parlare degli esseri celesti. I Saggi insegnarono: Sono state dette sei affermazioni riguardo ai demoni: In tre modi sono come angeli ministranti, e in tre modi sono come gli umani. La baraita specifica: In tre modi sono come angeli ministranti: hanno ali come angeli ministranti; e volano da un capo all’altro del mondo come angeli ministranti; e sanno cosa sarà in futuro come angeli ministranti.

La Ghemara è perplessa da quest’ultima affermazione: Dovrebbe entrare nella tua mente che lo sappiano? Nemmeno gli angeli sono a conoscenza del futuro. Piuttosto, sentono da dietro la tenda quando Dio rivela qualcosa del futuro, come angeli ministranti.

E in tre modi sono simili agli umani: mangiano e bevono come gli umani; si moltiplicano come gli umani; e muoiono come gli umani.

Sono state dette sei affermazioni riguardo agli esseri umani: in tre modi, sono come angeli ministranti, e in tre modi sono come animali. Il baraita spiega: In tre modi sono come angeli ministranti: hanno intelligenza come angeli ministranti; e camminano dritti come angeli ministranti; e parlano nella lingua santa come angeli ministranti. In tre modi gli esseri umani sono come gli animali: mangiano e bevono come animali; e si moltiplicano come animali; ed emettono escrementi come animali.

Berakhot 6a:2-6 (Talmud)
In un’altra baraita è stato insegnato che Abba Binyamin dice: Se all’occhio fosse dato il permesso di vedere, nessuna creatura sarebbe in grado di resistere all’abbondanza e all’ubiquità dei demoni e continuare a vivere inalterata da loro.

Allo stesso modo, Abaye ha detto: Sono più numerosi di noi e stanno sopra di noi come cumuli di terra che circondano una fossa.

Rav Huna disse: Ognuno di noi ha mille demoni alla sua sinistra e diecimila alla sua destra. Dio protegge l’uomo da questi demoni, come dice il versetto: “Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; non si avvicineranno a te” (Salmi 91:7).

Riassumendo gli effetti dei demoni, Rava disse: L’affollamento alla kalla, gli incontri per lo studio della Torah durante Elul e Adar, proviene dai demoni; quelle ginocchia che sono affaticate anche se non ci si è sforzati sono dai demoni; quei vestiti dei Saggi che si consumano, nonostante il fatto che non si impegnino in lavori fisici, è dall’attrito con i demoni; Quei piedi che sono nel dolore provengono dai demoni.

Colui che cerca di sapere che i demoni esistono dovrebbe mettere delle belle ceneri intorno al suo letto, e al mattino le impronte dei demoni appaiono come impronte di polli, nella cenere. Chi cerca di vederli dovrebbe prendere la placenta di un gatto nero femmina primogenito, nato da un gatto nero femmina primogenito, bruciarlo nel fuoco, macinarlo e metterlo nei suoi occhi, e li vedrà. Deve quindi mettere le ceneri in un tubo di ferro sigillato con un sigillo di ferro [gushpanka] per timore che i demoni glielo rubino, e quindi sigillare l’apertura in modo da non essere danneggiato. Rav Beivai bar Abaye eseguì questa procedura, vide i demoni e fu ferito. I Saggi pregarono per avere misericordia in suo favore ed egli fu guarito.

Nachmanides/Ramban (1194-1270) parla dei demoni in numerosi luoghi. Egli considera il termine sheidim sinonimo di ruchot, mazikim, e il termine scritturale se’irim. Egli li descrive come prodotti dalla stregoneria e in possesso di corpi composti di aria che non può essere rilevata, insieme all’elemento del fuoco. Poiché sono composti da questi elementi leggeri, sono in grado di volare e poiché viaggiano nel cielo, sono in grado di conoscere gli eventi futuri dagli angeli delle costellazioni. Ramban spiega anche l’affermazione di Chazal sui demoni che mangiano come le persone nel senso che anche loro sopravvivono di cibo, sebbene il loro consista di umidità evaporata e fumo dagli incendi. Ramban nota che alcuni demoni sono assegnati a varie nazioni, “come è noto dalla saggezza della negromanzia”.

Eruvin 18b:10-12 (Talmud)
Dopo aver citato una dichiarazione aggadica di Rabbi Yirmeya ben Elazar, la Ghemara cita altre sue affermazioni: Rabbi Yirmeya ben Elazar disse: Tutti quegli anni durante i quali Adamo fu ostracizzato per il peccato che coinvolgeva l’Albero della Conoscenza, portò spiriti, demoni e demoni femminili, come è affermato: “E Adamo visse centotrenta anni, e generò un figlio a sua somiglianza, a sua immagine, e lo chiamò Seth” (Genesi 5:3). Per deduzione, fino ad ora, all’età di centotrenta, non ha portato dopo la sua immagine, ma piuttosto ha portato altre creature.

La Ghemara solleva un’obiezione da parte di un baraita: Rabbi Meir direbbe: Adamo il primo uomo era molto pio. Quando vide che la morte era imposta come punizione a causa sua, osservò un digiuno per centotrent’anni, e si separò da sua moglie per centotrenta anni, e indossò cinture [zarzei] di foglie di fico sul suo corpo come unico indumento per centotrenta anni. Se è così, come ha fatto a generare demoni nel mondo?

La Ghemara risponde: Quando Rabbi Yirmeya fece la sua dichiarazione, intendeva dire che quelle creature distruttive erano formate dallo sperma che Adamo emetteva accidentalmente, il che portò all’esistenza delle creature distruttive.

Leggende degli ebrei 1:3:6
I DISCENDENTI DI ADAMO E LILITH - Quando le mogli di Lamech udirono la decisione di Adamo, di continuare a vivere con il marito, si rivoltarono contro di lui dicendo: “O medico, guarisci la tua zoppia!” Alludevano al fatto che egli stesso aveva vissuto separato da sua moglie dopo la morte di Abele, perché aveva detto: “Perché dovrei generare figli, se non è altro che esporli alla morte?” Sebbene evitasse il rapporto sessuale con Eva, fu visitato nel sonno da spiriti femminili, e dalla sua unione con loro scaturirono ombre e demoni di vario genere, ed essi furono dotati di doni particolari. C’era una volta in Palestina un uomo molto ricco e pio, che aveva un figlio di nome Rabbi Hanina. Conosceva tutta la Torah a memoria. Quando fu in punto di morte, mandò a chiamare suo figlio, Rabbi Hanina, e gli disse, come sua ultima richiesta, di studiare la Torah giorno e notte, adempiere i comandi della legge ed essere un amico fedele per i poveri. Gli disse anche che lui e sua moglie, la madre di Rabbi Hanina, sarebbero morti lo stesso giorno, e i sette giorni di lutto per i due sarebbero finiti alla vigilia della Pasqua. Gli ordinò di non affliggersi eccessivamente, ma di andare al mercato quel giorno e comprare il primo articolo offertogli, non importa quanto costoso potesse essere. Se era commestibile, doveva prepararlo e servirlo con molta cerimonia. Le sue spese e i suoi problemi avrebbero ricevuto la loro ricompensa. Tutto accadde come predetto: l’uomo e sua moglie morirono lo stesso giorno, e la fine della settimana di lutto coincise con la vigilia della Pasqua. Il figlio a sua volta eseguì l’ordine di suo padre: riparava al mercato, e lì incontrò un vecchio che offrì un piatto d’argento in vendita. Sebbene il prezzo richiesto fosse esorbitante, tuttavia lo comprò, come suo padre aveva offerto. Il piatto era apparecchiato sul tavolo del Seder, e quando Rabbi Hanina lo aprì, trovò un secondo piatto all’interno, e all’interno di questo una rana viva, che saltellava e saltellava allegramente. Diede alla rana cibo e bevande, e alla fine del festival era diventato così grande che Rabbi Hanina fece un armadietto per lui, in cui mangiava e viveva. Nel corso del tempo, il gabinetto divenne troppo piccolo e il rabbino costruì una camera, vi mise dentro la rana e gli diede cibo e bevande abbondanti. Tutto questo lo fece per non violare l’ultima volontà di suo padre. Ma la rana cresceva e cresceva; consumò tutto ciò che possedeva dal suo ospite, fino a quando, finalmente, Rabbi Hanina fu spogliato di tutti i suoi averi. Poi la rana aprì la bocca e cominciò a parlare. “Mia cara Rabbi Hanina”, disse, “non ti preoccupare! Vedendo che mi hai innalzato e ti sei preso cura di me, puoi chiedermi tutto ciò che il tuo cuore desidera, e ti sarà concesso.” Rabbi Hanina rispose: “Non desidero altro che che tu mi insegni tutta la Torah”. La rana acconsentì, ed egli gli insegnò, in effetti, tutta la Torah, e le settanta lingue degli uomini. Il suo metodo consisteva nello scrivere alcune parole su un pezzo di carta, che faceva ingoiare al suo allievo. Così acquisì non solo la Torah e le settanta lingue, ma anche il linguaggio delle bestie e degli uccelli. Allora la rana parlò alla moglie di Rabbi Hanina: “Tu mi hai curato bene, e non ti ho dato alcuna ricompensa. Ma la tua ricompensa ti sarà pagata prima che io me ne vada da te, solo che entrambi dovete accompagnarmi nel bosco. Lì vedrai cosa farò per te”. Di conseguenza, andarono nei boschi con lui. Arrivata lì, la rana cominciò a piangere ad alta voce, e al suono ogni sorta di bestia.s e uccelli assemblati. Egli ordinò a questi di produrre pietre preziose, quante ne potevano trasportare. Inoltre dovevano portare erbe e radici per la moglie di Rabbi Hanina, ed egli le insegnò come usarle come rimedi per tutte le varietà di malattie. Tutto questo è stato chiesto loro di portare a casa con loro. Quando stavano per tornare, la rana si rivolse loro così: “Possa il Santo, sia Benedetto, avere pietà di voi e ricambiarvi per tutto il disturbo che avete preso sul mio conto, senza nemmeno chiedere chi sono. Ora vi farò conoscere la mia origine. Io sono il figlio di Adamo, un figlio che generò durante i centotrent’anni della sua separazione da Eva. Dio mi ha dotato del potere di assumere qualsiasi forma o veste io desideri”. Rabbi Hanina e sua moglie partirono per la loro casa, e divennero molto ricchi, e godevano del rispetto e della fiducia del re.

Si è voluto aggiungere anche una nota leggendaria che riguarda la nostra Signora. Il punto è che l’ebraismo conosce bene queste entità create dall’inconsapevolezza di Adamo nell’uso del potere di Chokmah (la perdita accidentale dello sperma). Quindi, in qualche modo, chi si nutre di noi è stato creato da noi, dall’uso inconsapevole del principio maschile dell’albero della Vita.

Le domanda che si aprono sono tante, alcune posso essere:
• Se li abbiamo creati noi, perché non ci obbediscono?
• Se li abbiamo creati noi, perché non li possiamo distruggere?
• Ci limitano usando lo stesso potere con cui li abbiamo creati?
• Perché la creatura si nutre del creatore?
• Sono addomesticabili da altri che li possono usare contro di noi?

Le risposte, in parte, le si trovano nelle scritture ebraiche sopra riportate e, in parte, le vedremo man mano, aggiungendo a queste quelle da dover dare a domande che da voi perverranno!

Fraternità e LVX!
Adeptus Major Frater SRH